Al Netcomm FOCUS FOOD 2019 si è parlato dell’evoluzione digitale per il settore del “Food & Grocery”, dati di mercato e case history.
Eccomi di rientro dal Netcomm FOCUS Food 2019, l’evento realizzato dal più grande consorzio del commercio digitale italiano in collaborazione con TUTTOFOOD. Molti sono stati gli argomenti toccati e molti i workshop interessanti. Parliamo di relatori del calibro di Google (che ovviamente ho seguito), Giallo Zafferano, Just Eat e Contactlab.
Ma andiamo con calma e partiamo dai dati di andamento del mercato. Primo dato: nel 2019 il valore degli acquisti B2C Italia è di 31,6€ miliardi, cifra che raggruppa prodotti e servizi. Guardando solo ai dati relativi ai prodotti, parliamo di 18,1€ miliardi di euro, e analizzando il solo settore merceologico del Food&Grocery si arriva ad una cifra pari ad un valore di 1,6€ miliardi. Con un tasso di penetrazione del settore dell’1%.
Da questo quadro emergono sicuramente ampi margini di miglioramento e un potenzialmente di espansione del mercato molto alto. Serviranno sicuramente investimenti in tecnologie, competenze ed eventualmente partnership con piattaforme digitali.
Interessante è la distinzione che viene fatta dall’osservatorio del politecnico di Milano all’intero del settore food&grocery, così diviso:
- Grocery (ovvero la spesa online offerta in stile Esselunga ed e-commerce generalisti);
- Food delivery (Just Eat e competitor);
- Portali tematici (soprattutto bevande alcoliche dove il vino spicca per quantità di protali: tannico, svinando ecc…)
Ragionando invece sul valore delle vendite (non quindi gli acquisti) i dati si presentano così:
dove per “DOT COM” si intendono le aziende nate da modelli di business digitali e per imprese tradizionali il più classico tessuto imprenditoriale italiano fatto di medio / piccole realtà. Il valore di mercato in questo caso è di 28,8€ miliardi di euro.
L’ultimo dato che è interessante secondo me fornire in questo articolo è il dato riguardante il device che finalizza l’acquisto: lo smartphone pesa ormai sul 40% del totale degli acquisti che, sommato ad un 5% del tablet, fa pendere la bilancia fino al 45% per i dispositivi mobili. Siamo praticamente quasi al sorpasso definitivo sul desktop.
Per chi volesse approfondire ulteriormente lascio il link all’evento firmato Netcomm ed il link al video relativo ai dati dell’Osservatorio eCommerce B2c 2019.
Il franchising firmato dalla birreria Lowen-Com e Just Eat da food delivery a data company
Altrettanto interessante è stato anche il racconto della storia di Lowen-Com attraverso le parole di Massimo Barbieri, responsabile dello sviluppo del franchising e di come hanno progettato lo sviluppo del business partendo dalla pianificazione delle aperture.
Nella prima fase del workshop invece, Fabio Maglioni Country Manager di Splio Italia, ha spiegato le funzionalità della piattaforma e di come la collaborazione con Lowen-Com sia molto performante, ingaggiando e fidelizzando i clienti dal cuore del loro mobile. Splio è una realtà che non conoscevo e che approfondirò sicuramente.
Un ulteriore livello di dettaglio è stato poi fornito anche dalla multinazionale Just Eat (che non amo ma tralasciamo aspetti non inerenti al tema dell’articolo) che ha fatto della food delivery il proprio modello di business. È importante capire per le attività locali come le informazioni fornite da queste tipologie di piattaforma possano essere di grande aiuto sotto più punti di vista oltre al servizio di food delivery vero e proprio. Una data company vera e propria come da definizione data sul palco dell’evento.
Parliamo di dati di acquisto, scontrino medio, fruizione del servizio rispetto alla geolocalizzazione, tipologie e trend di acquisto e molti altri. Dati che possono far molto comodo nella valutazione di nuove aperture oppure per la rivisitazione del menù.
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Considerazione a margine (a cui tengo): non si può parlare di food senza parlare di ambiente, futuro e sostenibilità. Voglio dare un piccolo contributo in merito al tema “cibo” in senso più generale. Questi eventi, come giusto che sia, premono sull’acceleratore come ogni evento che si basi sull’innovazione, non va dimenticato però che “il food” ovvero il cibo ha una dimensione dopo la quale non può crescere come qualsiasi business. La dimensione “locale” del cibo è fondamentale per essere sostenibile, di qualità e proteggere la biodiversità.